Sott’acqua
Sott’acqua, ecco la cattedrale del mare.
Immersione, bolle si levano come preghiere,
scoppiando nella nostra atmosfera naturale.
Occupa, da questa prospettiva,
la posizione di un cielo.
Il soffitto è argenteo, l’aria
profonda verde trasparenza.
I fedeli pregano quieti, ondulando le pinne.
Della loro preghiera puoi vedere il colore
lungo la gola: scarlatto, alcuni, e alcuni
vermiglio finemente squamato; altri passano a labbra
strette con code a mustacchio e ventri allungati,
sebbene visti di lato siano sottili come wafer
o ne spuntino i barbi soltanto. Più a fondo,
pavidi ragni di mare chiudono la porta, timidi pesci
svaniscono nelle loro dimore,
un’anguilla v’insinua la coda serpentina.
L’abisso è selvaggio, con mostri che incontri
più spesso nei sogni. Qui un enorme polpo
trascina tentacoli. Li incontriamo.
Siamo affamati dell’aria in superficie;
spari l’arpione nel cuore immaginario,
liberando una nube di tempesta d’inchiostro.
L’animale si aggrappa alla pietra con grande lentezza,
si spinge sotto una sporgenza e ammucchia pietre sciolte
come se nascondersi bastasse.
Il tuo secondo colpo spetta a lui.
Veniamo poi alla luce del sole,
con la nostra cena a otto portate e niente più fame,
inseguiti dai nembi neri di morte che abbiamo creato.