dal sito di Parco Poesia
Søren Ulrik Thomsen nasce a Kalundborg, in Danimarca, nel 1956. Inizia a scrivere abbastanza presto, e quasi subito si dedica completamente alla poesia. Ciononostante è autore di un numero molto limitato di opere – dal suo esordio nel 1981 ha pubblicato solo sette raccolte di liriche e due volumi di poetica oltre, negli ultimi anni, ad alcune raccolte di saggi –, alle quali tuttavia si riconosce una qualità molto alta, sufficiente a identificarlo come una figura chiave nella lirica danese degli ultimi decenni. Al punto che il regista Jørgen Leth gli ha dedicato nel 1999 un bel film documentario, Jeg er levende: Søren Ulrik Thomsen, digter (Sono vivo: Søren Ulrik Thomsen, poeta), con le musiche di Krzysztof Komeda.
Thomsen appartiene alla generazione che per prima ha reagito al “socialrealismo” e al modernismo degli anni Settanta, la generazione che si pone come momento di passaggio fra i grandi autori come Henrik Nordbrandt e Inger Christensen, figure autonome che esordirono negli anni Sessanta, e i giovani poeti degli anni Novanta come Morten Søndergaard e Niels Lyngsø, che rappresentano l’anello di congiunzione fra tradizione e nuovo millennio.
La ricerca della massima tensione tra materia e forma, la stringatezza lirica affiancata all’intensità delle immagini e al ritmo (aspetto che fa di lui senza dubbio un artista della parola scritta, ma anche uno splendido lettore di poesia), che rappresentano il nucleo della sua scrittura, possono spiegare la relativa scarsità della produzione. Ciò non gli impedisce tuttavia di portare avanti con estrema coerenza una continua ricerca in territori sempre nuovi, sperimentando la lingua come materiale per affrontare realtà costantemente diverse con strumenti sempre diversi, pur conservando come caratteristica la musicalità dell’espressione poetica, il ritmo delle immagini concrete.
Dopo City Slang, del 1981, la cui ambientazione era il mondo anonimo, triste, depresso e buio della metropoli, e il tema centrale il rapporto fra il corpo e la città, e dopo Ukendt under den samme måne [Sconosciuto sotto la stessa luna], in cui è visibile il tentativo di annullare questa spaccatura fra l’io e il mondo, Thomsen sente il bisogno di raccogliere le proprie riflessioni sulla creazione poetica, di sintetizzare le esperienze che le due intense raccolte avevano generato. Il risultato è il volume Mit lys brænder. Omrids af en ny poetik [La mia candela arde. Contorni di una nuova poetica], pubblicato già nel 1985, da cui emerge come l’incessante lavoro sulla forma della sua poesia sia affiancato da una profonda osservazione sugli strumenti che la rendono possibile.
Dalla postfazione di Bruno Berni
Hvert år på den dato
der tilfældigvis blev din fødselsdag
tager vi toget til Århus
for at besøge din grav
som nu engang er det sted her i verden
hvor du ikke er.
På turen op gennem byen køber vi blomster
og taler som på enhver anden dag
indtil vi står foran stenen.
Og på vej tilbage regner det altid.
Eftersom intet af dette giver mening
og alligevel finder sted
må det være af største betydning.
Ogni anno in quella data
che per caso divenne il tuo compleanno
prendiamo il treno per Århus
per far visita alla tua tomba
che di tutto il mondo è proprio il posto
dove non sei.
Risalendo attraverso la città compriamo fiori
e parliamo come in qualsiasi altro giorno
finché non siamo davanti alla lapide.
E al ritorno piove sempre.
Poiché nulla di questo ha un senso
eppure accade
dev’essere della massima importanza.
Selvom du stadig er smuk
er det alligevel på en anden måde
end dengang vi dansede i regnen
og det skrøbelige kun var en del
af din skønhed
der sad som en syl i mit øje.
Men i dag hvor vi to
er mødtes tilfældigt
i Sølvgadekrydsets styrtende lys
og du står i din dejlige kjole
er skønheden omvendt
kun en del af din skrøbelighed
der ridser mit blik som et glasskår.
Anche se sei ancora bella
è comunque in un modo diverso
da quando danzavamo nella pioggia
e la fragilità era solo una parte
della tua bellezza
che mi si infilava negli occhi come una punta.
Ma oggi che noi due
ci siamo incontrati per caso
sotto la forte luce all’incrocio della Sølvgade
e tu indossi il tuo splendido abito
la bellezza è al contrario
solo una parte della tua fragilità
che mi graffia lo sguardo come una scheggia di vetro.
Ingen bliver halvtreds
uden at være vågnet i et nattog
som uvist af hvilken grund holder stille
mens tankerne kredser om en person
der kort passerede ens liv
og forsvandt.
Sidder du under en stråhat et sted
og læser i ly af et æbletræ?
Eller ligger du fuld i en krøllet seng
mens en rotte pusler bag panelet?
Her river toget sig løs og standser digtet
før digteren falder for fristelsen
til at udsmykke det
med sentimentalitet og kynisme.
Nessuno arriva ai cinquanta
senza essersi svegliato in un treno notturno
che chissà per quale motivo sta fermo
mentre i pensieri girano intorno a una persona
che brevemente ci ha attraversato la vita
ed è scomparsa.
Stai seduto col cappello di paglia in un posto
a leggere al riparo di un melo?
Oppure giaci ubriaco in un letto sgualcito
mentre un ratto si muove dietro la parete?
Qui il treno riparte e ferma la poesia
prima che il poeta cada nella tentazione
di abbellirla
con sentimentalismi e cinismo.
Her skulle egentlig have stået et digt
som jeg nu har kasseret
selvom det indeholdt
en rammende bemærkning om mine fjender
plus et par rigtig flotte linjer
som er typiske for min poesi
men hvad skal det til for
nu hvor syrenerne blomstrer
og jeg underligt nok er ældre
end min morfar nåede at blive
så iført hans koksgrå jakkesæt
går jeg en tur i den moderne verden
hvis uforståelighed er banal
sammenlignet med at krydse grænsen
fra det selvfølgelige ved at være til
til det mærkelige i ikke at være død.
Qui invero avrebbe dovuto starci una poesia
che adesso ho cancellato
anche se conteneva
un’osservazione azzeccata sui miei nemici
più un paio di versi proprio belli
che sono tipici della mia poesia
ma a che serve poi
ora che i lillà fioriscono
e io stranamente son più vecchio
di quanto è riuscito a diventare mio nonno
così indossando il suo completo grigio
faccio una passeggiata nel mondo moderno
la cui incomprensibilità è banale
paragonata all’attraversare il confine
tra l’ovvietà di esistere
e la stranezza di non essere morto.
Som ung forekom barndommen mig
lige så fjern og uvirkelig som døden
vi diskuterede som et matematisk bevis
mens vi hørte Ziggy Stardust
og fik orgasme i søvne.
Men nu hvor begge er nærmere end nogensinde
er hver eneste dag til gengæld ufattelig:
Se blot syrenernes blomstring
i farver af en anden verden
din graciøse skikkelses levende lys
i den mørke korridor
og vitrineskabet der mens vi var væk
har revet sig løs fra væggen
så alle de slebne krystalglas
ligger splintret på gulvet.
Da giovane l’infanzia mi sembrava
lontana e irreale come la morte
discutevamo come una prova matematica
mentre sentivamo Ziggy Stardust
e avevamo orgasmi nel sonno.
Ma ora che entrambi siamo più vicini che mai
ogni singolo giorno in compenso è incomprensibile:
Guarda solo la fioritura dei lillà
con colori di un altro mondo
la viva luce della tua graziosa figura
nel corridoio buio
e la vetrina che mentre eravamo via
si è staccata dalla parete
e tutti i bicchieri di cristallo molato
sono in frantumi sul pavimento.
Mit liv blev et halvt århundrede kortere
da du døde og efterlod mig
foran supermarkedet ved frakørsel 17.
Hvem skal nu fortælle mig
om isvintrene og blækregningen
skarlagensfeberen
og pensionatet på Silkeborg Plads?
Den gådefulde tid
jeg lige netop ikke har kendt
som andet end dufte og svimmelhed
i klædeskabe og dansemusik
men hvis lys som gennem en tonet rude
faldt på mig fra dit blik
og nu for anden gang er forsvundet
så jeg resten af livet
aldrig mere skal være et barn.
La mia vita si è accorciata di mezzo secolo
quando sei morta e mi hai abbandonato
davanti al supermercato vicino all’uscita 17.
Chi mi racconterà ora
degli inverni gelati e dei calcoli a penna
della scarlattina
e della pensione di Silkeborg Plads?
Il misterioso periodo
che per l’appunto non ho conosciuto
se non come odori e vertigine
negli armadi e musica da ballo
ma la cui luce come da un vetro affumicato
scendeva su di me dal tuo sguardo
e ora per la seconda volta è scomparsa
così per il resto della vita
non sarò mai più un bambino.