Stefano Serri, Cerco casa
ISBN: 978-88-99274-69-6
pp. 166, € 12
Ogni libro di Stefano Serri sottende un progetto ambizioso, portato avanti in modo puntuale e rigoroso. Nessuno è una “raccolta” di poesia. Ognuno è un discorso rivolto con fiducia al lettore e un dialogo tra qui e l’altrove: tutto quello che passando in fretta non si vede, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande. Che sia dietro al microscopio o al cannocchiale, lo sguardo del poeta è tutto teso a nominare: ospitare nel linguaggio le cose. La casa ha fondamenta solide radicate nella tradizione, ma non presenta elementi standard di design. Basteranno il tempo e la memoria, la luce, l’aria e l’energia del vento del discorso. Sarà il poeta ad adornarla con grazia e semplicità di oggetti che raccontano il suo occupante agli ospiti e ai randagi che passano con occhi sinceri sulla strada.
Lì potranno sfogliare gli album di fotografie che ritraggono le grandi opere dell’Umano e il suo personale santuario, l’orrore e la meraviglia della Storia, le mani della nonna e le fughe di bambino. Lì potranno ascoltare la musica del verso, l’armonia che ci sorprende nel quotidiano e il silenzio altisonante della neve. La casa che abita il poeta non gli appartiene. È di chi decide di bussare, di chi legge con sorpresa sulla cassetta della posta il proprio nome, e sceglie di entrare a piedi nudi ad ascoltare. Nello scrivere il poeta ha già fatto la sua parte, ha preparato le cibarie e il ristoro per lo sconosciuto pellegrino di cui le sue parole si prenderanno cura con la stessa attenzione con cui il poeta ha reso loro nome.
Chiara De Luca
Cerco casa
La vorrei piccola, in mezzo ad altre
come tra vecchie sulla panchina.
Niente parcheggio, ho solo due scarpe.
Un balcone, caldo verso sera,
dove architettare l’amicizia
tra qualche vaso che non ricorda
quali semi avevo messo dentro.
Tutto già arredato, se si riesce,
con gli aloni, l’orologio, il vento
e quelli che amo sul divano:
guarderò le mani, non il muro.
Nel garage puoi piangere ogni tanto.
Non la compro. Pagherò l’affitto
ad un uomo che abita lontano.
Al muro, una chitarra. Non suono
ma so che l’armonia è cosa improvvisa
di ogni giorno. Il gatto non serve
soltanto randagi con gli occhi sinceri.
Sulla buca della posta il vostro nome.