Stefano Iori, Sottopelle
ISBN 978-88-96263-78-5
pp. 84, € 12
Sottopelle, appena al di sotto della superficie d’ogni giorno, del visibile a occhio nudo, dell’apparentemente noto: è lì che vuole spingersi il poeta, scavando via con pazienza, a mani nude, la patina di superficie delle cose, per mostrarne il volto vero a chi passando in fretta o disattento non ne scorga che il rivestimento. Per questo la parola di Iori si sveste del superfluo, di ogni inutilità e ornamento, per riscoprirsi materia grezza, in grado di riplasmare il reale, il dato a tutti accessibile, il tangibile. Ogni poesia di questa raccolta muove infatti da un evento immediato, condiviso, per rivelarne il lato nascosto sottopelle, in cui l’anima si conosce e riconosce e separa dal “Coro di organi zitti / sotto la pelle ancor tesa, / verminaio d’efficienza”. È così che anche gli occhi si liberano, lo sguardo valica la costrizione d’ogni condizionamento imposto da una percezione lineare del reale “facile” e consueta, fino a lasciarsi ferire dalle “Schegge snodate / nel volo lieve / del vento di sera”, punte affilate di visioni inattese, che s’infilano sottopelle, e sgusciando vi scavano il dolore del risveglio.
Chiara De Luca
La dama con l’ermellino
La dama e l’ermellino
Teste piegate in sintonia
Lo stesso angolo,
curiosa consonanza
di sguardi accoppiati
Un inchino al signore
e l’altro alla concia