Francesco Benozzo, Poema dal limite del mondo/Poem from the Edge of the World
ISBN: 978-88-99274-54-2
pp. 66, € 10
Visionario, spiazzante, epico, ventoso, Benozzo ha una capacità solo sua di riportare la parola al momento in cui ogni parola nominò il mondo la prima volta. […]. Ciò che questo poeta coerentemente e sorprendentemente mette in atto, poema dopo poema, è una rivoluzione dell’idea stessa di poesia: senza mezzi termini, e con la sua dimensione atemporale e universale, in questo momento è lui l’Omero della post-modernità.
M. Lope Estrada
Visionary, bewildering, epic, windy, Benozzo has an unique ability to bring the word back to the time when each and every word named the world for the very first time […]. What this poet consistently and surprisingly puts into action, poem after poem, is a revolution of the very idea of poetry: bluntly, and with its timeless and universal dimension, he is today’s Homer of post-modernity.
M. Lope Estrada
Sono il viandante della notte degli alberi
io sono prima e dopo la caduta
io non mi inoltro, vivendo, verso la morte
ma fuggo la catastrofe della nascita.
Sono il viandante della notte degli alberi
dove mi aggiro, quassù, non vedo nessuno
dove pensavo di incontrare i grandi poeti
non ho visto che cardi ed areniti:
nessun fondale obliquo, nessun canto
nessun’ombra di Anchise o di Virgilio.
Comincia a piovere – prati di sud-ovest –
il gheppio ha smesso di gridare, e a valle
ogni cosa già nota si fa oscura.
Si direbbe che il mondo, in questo istante,
abbia deciso di tornare mare.