Collana Antracite – Narrativa
Lodovico Balducci, Il Vangelo secondo Maria
ISBN 978-88-99274-63-4
pp. 174, € 20
Il messaggio di Cristo ha sovvertito fin dall’inizio i valori di una società in cui il patriarca era il supremo arbitro della giustizia ed esercitava il diritto di vita e di morte sui suoi familiari. L’ordine sociale patriarcale aveva falsato la comprensione di Dio. Ne aveva fatto un sovrano capriccioso, crudele e dispotico. Cristo ha sovvertito l’ordine sociale in cœlis et in terra.
Nella sovversione di questo ordine in nome dell’amore e della compassione, le donne hanno giocato un ruolo di primo piano. Attraverso Cristo, la Madonna, più ancora della Maddalena, ne è divenuta voce e se ne è fatta portavoce.
L’organizzazione Cristiana ha cercato di tacere e minimizzare questa impronta femminile nell’evoluzione della società, per impedire che un dio Padre potesse essere considerato al tempo stesso un Dio madre. A cominciare da Giovanni che continua a proclamare di essere il discepolo prediletto anche se nessuno degli altri evangelisti lo riconosce come tale; passando per la Chiesa Cattolica, che mantiene una struttura piramidale a prevalenza maschile, anche se di recente le donne vi hanno assunto un ruolo meno marginale rispetto al passato; per continuare con le chiese protestanti, che vedono in Maria soltanto un utero preso in affitto dallo spirito santo, ritenendo che l’unico contributo da lei dato alla crescita di Gesù si riduca all’allattamento e al cambio dei pannolini quando era bambino.
In questo Vangelo, Maria non è soltanto dolcezza e arrendevolezza. Dalle sue parole emerge la personalità forte e decisa di una donna che non sognava la maternità e il matrimonio come un ruolo, ma quando si è trovata a essere madre e moglie ha svolto la sua missione in modo esemplare, cercando di cambiare le cose, opponendosi al maschilismo della società patriarcale. Maria si ribella alla visione tradizionale della donna angelo del focolare, reagisce con forza a malignità e maldicenze, rivendica la propria centralità nell’educazione del figlio, scuote con durezza anche le altre donne, cercando di scostare il velo del pregiudizio che offusca da sempre i loro occhi. L’autore ipotizza che la personalità adulta di Cristo sia in gran parte frutto dell’ambiente in cui si è trovato a vivere e imparare. È stata la madre a iniziarlo al senso di responsabilità e al rispetto per tutte le creature. Lo ha cresciuto nella consapevolezza dell’essenza del femminile, rappresentando per lui un esempio d’impegno e devozione, di coraggio e ribellione. Maria in questo Vangelo non accetta di subire passivamente il suo destino, ma se ne impadronisce. È una donna che sa quello che vuole e lo reclama con decisione, una donna che si lascia a volte andare a un linguaggio duro e scurrile. È una donna capace di amore assoluto e totale, che assieme al figlio sale sulla croce per insegnarci una cosa che ancora oggi tutti pronunciano ma ben pochi agiscono: la libertà.