Collana Goldfinch – Poesia gallese contemporanea
Mari Ellis Dunning, Perla e osso
Premessa di Mari Ellis Dunning
Prefazione e traduzione di Chiara De Luca
pp. 144, € 15
ISBN: 979-12-81236-20-2
Ho finito di tradurre Perla e Osso di Mari Ellis Dunning nel giorno in cui si è saputo che la ventinovenne Giulia Tramontano e il bambino che da sette mesi aspettava erano strati assassinati dal compagno di lei, Alessandro Impagnatiello, che da un anno la tradiva con una collega più giovane. Ricordo che dal momento in cui ho sentito parlare della presunta sparizione di questa donna bellissima e piena di vita, incinta di sette mesi, mi sono augurata che ne ritrovassero in fretta il cadavere per porre fine a una collettiva attesa tormentosa e alla pornografia del dolore che come sempre avviene la stampa alimentava. Non certo perché speravo che Giulia e il suo piccolo fossero morti. Ma perché ne ero certa. Cosa mi dava questa tragica, pessimistica sicurezza?
Dalla prefazione di Chiara De Luca
La maggior parte delle persone direbbe che abbiamo fatto molta strada dai famigerati processi alle streghe del XVI secolo, e mentre di solito non s’impiccano più le donne nelle piazze del mercato né si bruciano sul rogo con accuse infondate, oggi abbondano molti degli stessi problemi di paura e controllo. Uno studio del 2022 dell’Istituto globale per la leadership femminile ha scoperto che un uomo su tre in trenta paesi crede che il femminismo faccia più male che bene. L’America deve ancora vedere un presidente donna – anzi, durante la sua campagna elettorale, Hilary Clinton è stata più volte indicata come “La strega cattiva della sinistra” – il divario salariale di genere rimane irrisolto, e il pregiudizio contro le donne in medicina è diffuso. Quanto è davvero cambiato, in termini di atteggiamento, da quando Heinrich Kramer lanciò un violento attacco contro le donne, sostenendo nel Malleus Maleficarum “quando una donna pensa da sola, pensa male?” Quello che lui, e altri cacciatori di streghe, sembrava temere di più, era la nozione di una donna potente, indipendente. Possiamo davvero suggerire che sia cambiato qualcosa per quanto riguarda gli atteggiamenti culturali nei confronti delle donne, in particolare da parte di legislatori, capi di Stato e di religione?
Dalla premessa di Mari Ellis Dunning
Maria
Maria fa su e giù nella stalla, coi talloni che trascinano
paglia, col ventre a tamburello. Giuseppe le prende
mollemente i palmi, le porta acqua alle labbra,
le impasta le spalle con le mani doloranti.
Tutta la notte, ha battuto le nocche contro ostinate
porte, l’asino calpestava terra alle sue caviglie.
Hanno ascoltato e riascoltato l’eco:
qui non ci sono alloggi. E così guarda il bambino
spuntare nel fieno, calcia terra sotto i suoi piedi
mentre aspettano. Lei gli ha detto che il bambino
è un miracolo, un dono d’oro concepito
in un tuono d’ali, una luce schiacciante.
Ora tendendola come una corda,
ora miagolando sotto le stelle.
Maria Maddalena
Checché ne dicano, non mi sono mai chinata
per lisciargli i piedi con la schiuma, mai abbassata
sulle dita callose dei suoi piedi. Per anni,
camminammo mano nella mano, scuotendoci
sabbia dalle spalle, comandando miracoli
di scaglie di pesce e grano, chiedendo che il terreno
ci crescesse sotto i piedi. Se m’inginocchiai,
fu al suo fianco. Prima che facessero una croce
del suo corpo stanco, e infilassero un’orrenda corona
di spine sulle sue tempie, io premetti le labbra
sulle sue. Gli lasciai un oceano di sale sugli zigomi.
Giurai di tenere il suo nome, come miele,
sulla mia lingua. Quando lo gettarono, bruno come
una noce, nella polvere, solo allora mi piegai in due.
2 luglio, 15:08
Per tutta la mattina fosti un acrobata, sfrecciando
a capofitto, piedi verso la via lattea, sgomitando
attraverso l’oscurità. Per ore, il tuo lucido
fittone ha vuotato il mio nucleo. Avanzavi, piccolo
avventuriero, ardente come il sole. Nel primo pomeriggio,
eri un’anguilla che mi scivolava tra le cosce,
grigio, respirando a stento. Un sospiro insanguinato. Poi,
quel miagolio neonato, che uncinava la quiete,
una cacofonia di grida, la bellezza tonante dei polmoni.
Camminando sotto la pioggia
Al tuo arrivo, ho smesso di badare
alla pioggia, ho imparato a goderne
il tocco fresco come di lenzuola
appena lavate sulla mia guancia.
Ci siamo trascinati per miglia infinite, tu
legato al mio petto, uno scimpanzé
che mostrava il pugno, con un braccio
ciondoloni. Il cane legato al mio polso.
Che altro c’era da fare
in un mondo leccato da sale
e vento, chiuso
come una bocca cocciuta.
Al tuo arrivo, ho visto la pioggia
per quello che era – migliaia di piccoli
baci sulla mia tempia. Un battesimo
negli slang*.
* Si fa riferimento agli slang di Llanon, che sono strette strisce di terreni agricoli storicamente gestiti da singole famiglie, che ora circondano i sentieri costieri.
Narcisi
I narcisi sono di ritorno
di nuovo, spuntando come raggi di sole.
È passato un anno dalla loro ultima
occhiata esitante e sono irriconoscibile
in camicia da notte, un neonato stretto
alla vita. Le stagioni sono passate
in silenzio – un’estate ad arrotondarmi
come un mirtillo, il mio bimbo acciambellato
al sicuro dentro; l’inciampo che ruppe
il sacco, lo spinse, inaspettato,
nel mondo. Per tutto l’autunno
abbiamo fatto su e giù in soggiorno, lappando
divano, poltrona, libreria
ancora e ancora. Volti riappresi
in due dimensioni. In inverno
il giardino si è indurito e spaccato,
e ancora eravamo solo noi due,
imparando fianco a fianco
e aspettando che i narcisi
riemergessero.
Poesia per Sarah Everard
Stasera, non ha paura di camminare
in queste strade da sola, ne conosce i contorni
come le valli del proprio corpo. Vicoli
e canali familiari come vecchi amanti.
Le luci le uncinano gli zigomi.
Stelle scoppiettano.
Lui si avvicina, coi palmi tesi,
giurando solo di servire. Di proteggere.
Ecco. È così che finisce,
le sue ossa ridotte in polvere,
deposte come un coleottero a terra
La voce appassisce nella sua presa.
Lei non può sapere come il suo nome
echeggerà nelle bocche di estranei.
Come crescerà, come una margherita,
arrampicandosi, implacabile, attraverso il suolo*.
* Nel 2021, mentre rincasava a piedi di notte, Sarah Everard fu rapita, violentata e uccisa da un agente di polizia in servizio. Mentre il suo caso ha ricevuto un’ampia copertura mediatica, questo abuso di potere e autorità da parte degli ufficiali in servizio non è un caso isolato. Tra il 2017 e il 2021, quasi 2.000 agenti di polizia, agenti speciali e PCSO nel Regno Unito sono stati accusati di una qualche forma di cattiva condotta sessuale. [Fonte: Canale 4 Dispatches Cops on Trial, 11 ottobre 2021]. (N.d.A.).