Henry Ariemma, W.W. ovvero Dama meravigliosa

Collana Chiara – Poesia italiana contemporanea
Henry Ariemma, W.W. ovvero Dama maravigliosa
ISBN: 978-88-99274-88-7
pp. 90, € 12

In W.W. anche la lingua si rincorre in guglie e volute alla ricerca di se stessa, si spoglia da artifici e ornamenti, si scarnifica all’essenziale per risalire il fiume del tempo fino al la sorgente del codice cavalleresco, improntato alla cifra del silenzio, da colmare col linguaggio eloquente degli sguardi, mentre “le mille parole d’impegno” si fanno inessenziali, ridondanti al cospetto della concretezza dell’incontro – o silenzioso scontro, se c’è disparità d’intenti – dove gli amanti si fanno presenti, si mostrano al lettore come fantasmi evanescenti, ma abbaglianti nel riflesso della luce di un amore che non vuole arrendersi a finire. È là che il diviene “grande come il mare aspettando gesti tangibili”, aspettando che il silenzio esploda incarnato nel grido dell’azione. È là che chi ama dismette ogni codice esteriore in nome di quello interiore “di chi senza nulla cammina”, per chiamare l’altro a voce alta, poi di nuovo chinarsi sui propri passi e andare “a scuola di saggezza e silenzio”, parlare solo di sguardo e gesto, senza quel ritegno che frena l’onda alta del mare dell’amore. In cima alla scala gli amanti stanno muti come pause nella musica che li ricanta, mentre parole inaudite sussurrano tra gli alberi che portano al mare, mentre i loro sguardi gridano tutte le note della canzone millenaria, “pronti al dolore del mai capire”. D’amore il mare costantemente muove al ritmo d’onde che travolgono gli amanti, cullati dalla melodia dei silenzi, trascinati al largo della distanza e precipitati sulla riva della presenza, per essere battuti dai frangenti, oppure accarezzati dalle onde calme di risacca. “Curiosa di purezze”, la donna attende “parole ebbre”, ovvero Poesia, che ricostruisce la storia e, gradino dopo gradino, la scala, che ora saliamo noi, aprendo questo libro nell’ora della verità. Nella più pura essenza della sua presente assenza, la Donna oppone al poeta uno specchio in cui riconoscere in luce la parte migliore di sé, in ombra il suo opposto, di cui spogliarsi per accedere al gradino più alto della scala d’amore, là dove il sentimento è più autentico e intenso, liberato e come ora puro alla “maravigliosa” mancanza.

Dalla Prefazione di Chiara De Luca

E colmammo vuoti silenzi
a parlarci d’occhi
sotto le mille parole d’impegno
fatte sterminate pagine
come di zolle alle terre per seminare:
giorni lenti di un film
senza velocità ai gesti
misurati, ingabbiati dal fluido
greco degli sguardi al trattare
proprie carni giovani
nella linea mortale.

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