Mimmo Cangiano, Nel frattempo
ISBN 978-88-96263-09-9
pp 60, € 12
Ecco qui un caso in cui l’ammicco e il vero scacco esistenziale, anziché divaricarsi, si dissolvono esemplarmente l’uno nell’altro: «Seduto sul balcone / ti ascolto / aspetto l’ora, / ne sarà poi valsa / anche la pena: / noi però non siamo / noi non vogliamo, / ancora».
In questo doppio movimento sta forse la singolarità di Cangiano, e direi la sua quasi unicità – almeno tra i coetanei. La palude dell’inautentico, il tempo della Retorica senza Persuasione al quale fa riferimento il titolo del libro, trova così un correlativo perfettamente adeguato nello spazio “neutro” dove ironia e pathos diventano quasi i paradigmi, alternativi e tuttavia equivalenti, attraverso cui il lettore può leggere e rileggere lo stesso testo. L’autore, insomma, lascia spesso un margine d’incertezza su quale sia l’accentazione più legittima: obbligandoci così – ed è una bella prova di qualità – a condividere il suo disorientamento cordiale, la disperazione educata di chi è costretto
a vivere in una eterna «fase di transizione». –
Dalla Prefazione di Matteo Marchesini
Fuori un asilo
Quello che non ti ho detto
è la cosa che più amo e più detesto:
fermarsi, indugiare al limitare
degli affetti, e dove in larghi giri
risuonano i richiami dei bambini.
Qui ancora non esiste l’esistenza,
e nell’ora che precede il pranzo
si sta come arginati,
in un sentore di convalescenza.
E in ciò mi pare
di riposare ogni certezza,
in ciò che non è vita
ed è fotografia.
Carlotta mi torce le dita
“dai Mimmo andiamo,
andiamocene via”.