Collana Mariposa – Poesia brasiliana
Machado de Assis, Crisalidi
ISBN: 978-88-96263-97-6
pp. 196, € 15
Machado de Assis era un acuto osservatore della mente umana e dei suoi lati oscuri. Come molti autori della sua epoca, aveva abbracciato le preoccupazioni riformiste, ma la sua visione del mondo era intrisa di scetticismo riguardo al “metodo documentaristico del naturalismo” e a una possibile bontà dell’essere umano; la realtà è la verità essenziale che distrugge le illusioni. L’ironia era per lui un espediente per fare critica sociale, mentre la sua particolare sensibilità gli guadagnava il favore delle donne. Machado de Assis evitava i regionalismi e guardava ai modelli letterari europei. Nei suoi versi si riscontra l’influenza dei modelli parnassiani francesi (Parigi e l’élite culturale francese erano in genere fatti oggetto di ammirazione da parte dei letterati brasiliani). Dall’altra parte, invece, scrittori moderni inglesi come John Barth e Susan Sontag hanno riconosciuto il proprio debito letterario con Machado. In Genius (2002), Harold Bloom sosteneva che Machado fosse “una sorta di miracolo, un’ulteriore dimostrazione dell’autonomia del genio letterario rispetto al tempo e al luogo, alla politica e alla religione.”
VERSI PER CORINA
[Frammento di III]
A che pro vane glorie? La gloria, la miglior gloria
è quella di cui ci orna la poesia della storia;
è la gloria del cielo, è dell’amore la gloria.
È Tasso che eterna la principessa Eleonora;
è Lidia che orna la lira del venusino Orazio;
è la dolce Beatrice, fiore e onore del Lazio,
che protrae oltre la vita i viaggi di Dante;
è del cantore di Gama il triste inno amante
che porta all’eternità l’amore di Caterina;
è l’amore che unisce Ovidio alla bella Corina;
o Cinzia a Properzio, o Lesbia a Catullo;
o la divina Delia al divino Tibullio.
È questa la gloria che resta, eleva, onora e consola;
non ce n’è di migliore. Se questa elemosina sola
manca, Corina, al tuo poeta, e se l’illusione clemente,
da cui prende coraggio e vita il cuore ardente,
un giorno il cielo azzurro, calmo, lo lascerà
nessuna gloria più potrà attirarlo. Se ne andrà
per il mondo e per le sue passioni impure.
a vivere in solitudine la vita di altre creature,
a vegetare come un arbusto, appassire come un fiore,
come un corpo senz’anima o un’anima senz’amore.