Carmine De Falco, Italian Day
ISBN 978-88-96263-03-7
pp. 44, € 12
Con Italian Day, una giornata italiana di maggio 2008, Carmine De Falco ci offre uno spaccato desolante di un Paese distrutto moralmente, economicamente e culturalmente; proseguendo una tradizione di poesia civile che affonda le radici in Dante (lungi da noi il paragone) e nel Novecento ha i suoi maggiori interpreti (nella poesia italiana) in Fortini, Gatto e Pasolini. Proprio a quest’ultimo pare ispirarsi De Falco, non tanto per la forma del poema, che possiamo ritrovare anche in Roversi e Pagliarani, ma per la volontà di denuncia diretta delle brutture della nostra epoca.
L’occhio del poeta è lucido e amareggiato e fin dal prologo si capisce quale direzione prenda questo intenso poema: “Come muore un atrio in Italia? / Tra villette e odori giallini, /sulle rive di mari e la neve / con moto-bolidi suv e pickup / i salottini nelle navi, gli yacht / con giganti schermi al plasma, i pranzi / con tartufo e champagne, e pere / e lampade e vestiti ecochic / la partita di calcio e la sexy / comedy del multiplex. […]”
In quest’opera pare davvero di immergersi in un Inferno dantesco, solo che nessuna pena del contrappasso viene inflitta, nessuna speranza offerta a una società vacua e priva di ideali, dove gli unici valori di riferimento paiono essere il denaro, la mercificazione e l’apparire.
Dalla Prefazione di Luca Ariano
[…] Mentre
mangi aggiorni e riavvii il sistema
operativo, le dinamiche di rete, impostazioni
per una iptv, ti connetti
sulla radio preferita, elimini
file temporanei, espelli
driver esterni, digerisci
lentamente con dell’acqua filtrata e dei pensieri
random su xml standardizzati ed rss che s’accumulano
in un pisolino surrettizio, immaginato tra download
di service pack e secondi di occhi chiusi, il calore
che contrasti a video con aria
fredda e amianto bonificato sui riflettori
delle mani che annotano tutto il lavoro ancora
da terminare.