Collana Goldfinch – Poesia gallese contemporanea
Kevin Mills, Folle
ISBN 978-88-96263-40-2
pp. 158, € 12
Mills effettua una poesia di ricerca, attentissima ai suoni: “Il chip reputa / io sia innocente. / Penso al suo ultimo / respiro e immagino / un beep cosmico.” Confida nella via fonetica, come svela nel primo componimento, dove “sono” significa sento nella sua declinazione acustica. Ma anche la verità ha una sua consistenza sonora: “La campana di San Giuseppe / insemina il vento”. E acustica è anche la vera identità gallese se tra il concetto chiuso dentro una parola e il grafema che lo rappresenta, la verità della terra sta ancora una volta in posizione mediana, nella terza via che ne fa suono unico: “Lui era pazzo. parlava / gallese, lo faceva, e provava / a insegnarcelo […] È / cass-tell irris. / Devi dire ll’ / alla fine. Un po’ come stessi ridacchiando / tra te e te.” Ne deriva, come già dicevamo, una poesia costruita di non facile accesso per il lettore, componimenti tendenzialmente brevi, dalla fisionomia a volte telegrammatica, che si affacciano con l’aspetto di enigmi, accoppiamenti che coagulano misteri, rompicapi d’orientamento, grumi d’astrazioni e concretezza insieme, che sottilmente conducono con la loro forma espressiva la consapevolezza del poeta che la vita chiede un attimo di silenzio per essere pensata, esattamente ciò che pretende il tempo successivo a ogni ultimo verso.
dalla prefazione di Umberto Fornasari
Caduta
Fiori caddero e fuochi
sbocciarono lo scorso autunno
in un giardino della valle.
L’ultimo giorno
resuscitasti San Giovanni
della Croce. Io
guardai il fuoco scemare,
onde rosse spostare
i confini di ciò
che era incendiato,
consumato.