Collana Beija-flor – Poesia portoghese contemporanea
Ana Luísa Amaral, Voci
ISBN: 978-88-99274-30-6
pp. 210, € 12
Uno dei più grandi esploratori dell’essere umano e dei misteri nascosti nella sua mente, Anton Pavlovič Čechov, era solito dire: «chiudete pure gli occhi; diventerete ciechi»; ebbene tappatevi pure le orecchie per non ascoltare il canto delle sirene; tacete, se potete, per evitare il naufragio delle parole di profilo; diventate sordi, fatevi muti: solo così “sentirete” il canto di Ana Luísa Amaral.
La cura dell’interiorità risulta essere un elemento imprescindibile per avvicinarsi alla poeta portoghese e poter affrontare un mondo esterno così disattento, superficiale e impigliato nella macchinalità delle abitudini; questa cura risulta oltretutto necessaria quanto più si voglia sfuggire agli equivoci del mondo, al suo frastuono, al suo degrado.
È grazie a questa particolare cura che “sentiremo” l’Amaral dire che la verità è qualcosa di più dell’esattezza scientifica, e molto di più di quello che, quotidianamente, ci raccontano e che apparentemente riusciamo a toccare con mano: certamente di più del web e della sua democratesse e libertezza – vicari pretestuosi di democrazia e libertà –; di più dello svelamento dei misteri infinitamente grandi o piccoli della natura (pag. 135) e molto di più della capacità di muoversi velocemente e sfacciatamente come Icaro (pag. 47) fino sul sole e oltre.
Dalla prefazione di Giuseppe Ferrara
Ho sognato di te, mi sono svegliata al pensiero
che ancora ci fossi, come questa finestra,
come il corpo ubbidisce a questo vento caldo, ed è agile,
ma tutto: tanto confuso come lo sono i sogni
Ora, in quest’istante, ricordo la sensazione
del tuo esserci, il tocco.
Non distinguo i contorni del mio sogno, non so
se fosse una casa, o un pezzo d’aria.
La memoria limpidissima è di te
e ha coperto tutto, e portato azzurro e sole a questa piazza
dove mi siedo, disposta a squadra,
come le case