Snáthaid Mhór – Poesia irlandese contemporanea
Theo Dorgan, Ellenica
ISBN 978-88-96263-48-8
pp. 150, € 12
Quello di Theo Dorgan è un elogio della fuga dalle costrizioni del Sé e dell’attorno, pur nella consapevolezza che “La voce da cui ti allontani talvolta ti scoverà”, che non ci si può cioè sottrarre al proprio destino, fissato dalle catene ora lente, ora serrate del ricordo. Fuggire non significa infatti cedere alla resa, bensì abbracciare la convinzione che “vivere la vita non è semplice come attraversare l’oceano”, ma è affrontare rotte ignote in condizioni incerte, tra tempeste impietose e schiarite sempre troppo brevi, onde imprevedibili e inabissati flussi di correnti. Nella precarietà estrema in cui l’uomo si ritrova a vivere e lottare esiste però un appiglio, un’ancora di salvezza, costituita dal mito, “grande campana di bronzo appesa / alle stelle e ai travicelli della nostra storia”, canto che si tiene e guida, affinché ci liberiamo da ogni residua sovrastruttura, riconoscendo la nostra identità nel suono sospeso che ci riecheggia e somiglia.
Dalla Prefazione di Chiara De Luca
Nike
Questa ragazza sa dirti quanto costano le Nike,
ma non sa chi sia Nike, o chi fosse.
Meglio morta che fuori moda–Oscar Wilde
capirebbe quest’ansiosa bimba imbronciata,
il suo accanimento ad andar bene, a sommare
il ronzio del proprio motorino al frastuono
del quotidiano nella sua polverosa malia,
a colpire i ragazzi che passano a braccetto.
Le vittorie alate furono intagliate per ragazze come lei,
per renderle rapide di piede e instancabili;
La dea sul piedistallo sovrasta la piazza
ha occhi murati, vuoti–come non ci fosse per davvero.