Collana Swallow – Poesia della migrazione
Carmen Bugan, Sulla soglia della dimenticanza. Poesia e prosa
ISBN: 978-88-99274-02-3
pp. 392, € 15
Ci sono parole rumene che ripeto nelle mie poesie inglesi, ci sono canti e preghiere che canto e recito a mio figlio quando va a dormire la sera, che aprono in me questo vasto abisso fra la persona che credo di essere diventata e quella che sarei potuta essere, se avessi deciso di portare con me la mia lingua nei vari paesi in cui ho vissuto. Questa è la ragione per cui credo che la metafora dell’adozione sia efficace per rappresentare il mio tipo d’esilio. I figli adottati possono crescere forti e avere vite ricche come quelli naturali. Mia madre fu adottata. Ha creato per sé una vita ricca, considerando tutte le sue sofferenze e le sue ferite. Non è un male vivere sulla soglia della dimenticanza. Ma ora vorrei aggiungere: però è più complicato di così. La coscienza della propria condizione emerge dal solco di questi contrasti.
Come scrittori dobbiamo cercare di comprendere il nostro rapporto con la nostra lingua e capire perché ne facciamo tesoro, perché in essa vogliamo immaginare un mondo migliore e più pacifico. Quanti fra noi sono stati travagliati dai diversi flussi della storia hanno il dovere di lottare per trovare un posto per se stessi nel mondo e fra le lingue del mondo, poiché è un nostro diritto. Che molti di noi invecchieranno e moriranno senza avere un angolo della terra da chiamare “casa” è un fatto innegabile. Ma spero che tutti noi troveremo la lingua giusta– qualsiasi lingua – per poter esprimere verità e bellezza.
Carmen Bugan
Dall’inizio
Il fiume splende sotto il ponte;
scaglie sul dorso di un pesce.
Nel lago balugina ghiaccio spezzato,
la vita cresce dentro di me, prepara.
Ora che sono certa che stai
muovendoti e crescendo,
mi faccio una croce con l’olio
santo sul ventre e una sul petto
così possiamo respirare all’unisono
e prenderci in prestito i sogni a vicenda:
io le tue fantasie nasciture
sul mondo e sul sole in attesa di te.