Collana Sula – Poesia del Lussemburgo
Anise Koltz, Ansiosa di vivere seguito da Dopo
Traduzione e introduzione di Chiara De Luca
ISBN: 978-88-99274-98-6
pp. 332, Є 15
Sconosciuto a chi lo incontra e spesso anche a chi lo vive, il poeta esiste in un altro tempo, conduce una vita segreta, in cui attinge al mistero per dare forma a segreti di versi che rivelano al lettore le ombre celate in lui e attorno e le luci pronte a dissiparle. Il poeta non è un essere superiore, che si erge a guida o consigliere. È una creatura fallibile, fragile come cristallo, vibrante di paure e incertezze, in balia dell’esistenza come una piuma sulle ali del vento. È un piccolo ramo delinfato trascinato dalla corrente dei giorni verso la cascata della consapevolezza improvvisa quanto inattesa. È un filo d’erba che la gente camminando distrattamente calpesta con la rugiada dei versi come inchiostro di luce versato dalla solitudine dell’alba. È la corolla di un fiore su cui il lettore soltanto per caso si posa per poi portare via con sé grappoli di parole che per un guizzo fortuito del caso andranno forse a nutrire altre anime sole. È un pioniere che si addentra tremando nell’abbandono, arreso alla necessità del deserto, teatro di una ricerca inesausta delle parole più piene, quelle sottratte dal buio alla ferocia del quotidiano, all’incuria dell’umano. Le parole sono radici robuste e tenaci, duttili e sottili, che scavano nelle terre dense dell’ignoto per estrarre la luce della mente, facendo splendere la stella del pensiero nella notte delle coscienze. Il poeta ne segue il movimento, si aggrappa alle radici, le scala in un’arrampicata all’inverso verso il centro, risalendo alla foce di sé fino al mondo.
Dalla Prefazione di Chiara De Luca
Sono l’impossibile
del possibile
l’inchiostro è il mio sangue
Se disegno un albero
cresce sotto la mia penna
Se disegno un fuoco
il mio foglio s’incendia
Con gli occhi che scavano la distanza
invento
un altro presente