Claire Askew, Questo cambia le cose

Collana Guillemot – Poesia scozzese contemporanea
Claire Askew, Questo cambia le cose
ISBN: 978-88-96263-45-0
pp. 150, € 12

Claire scrive maledettamente bene ma l’idea di essere un poeta maledetto non la sfiora. Forse non ci saranno più le grandi Esemplari autodistruttive del grande Stile e della Confessione. Niente Plath, niente Sexton, niente Rosselli. Perché non contano più le domande senza risposta, per le quali si muore se si è troppo santi per vivere. Ora conta un altro fatto: tutto è possibile – conoscibile, godibile, dicibile – e tutto è qui, sul posto, attualmente su questo schermo, non prossimamente.
Claire coltiva il culto degli antenati. Ne ha tratto il materiale per dire qualcosa di suo. L’importante è dire, comunque, e stabilire strane e micidiali legioni di parole molto british. Claire ci osserva e ci mangia tutti. Dalla vetrina del bar sorride e prende. Siamo tutti esposti a lei. È molto vorace. In cambio, si fa leggere.

Dalla Prefazione di Massimo Sannelli

Un riparo è la sola cosa davvero necessaria.
Ogni creatura ha il suo rifugio,
la sua caverna, la sua manciata di rametti.
Fa’ solo in modo che sia sicuro, un luogo
al di sopra della golena: scuotine
legnetti e ardesia per testare
se regge alla tempesta. È tutto.

Questo, e acqua nelle vicinanze,
quella buona, limpida, che si striglia
per bene sulle rocce e che scorre
tutto l’anno senza gelare. Qualche pesce.
Qualche albero. Un uccello da nido per le uova.
Qualche pianta, una pezza di terra,
qualche attrezzo base. Un badile e una conca.

Ma poi il tuo quadrato di terra potrebbe sprecare
i suoi semi. Ti serviranno vomeri, una qualche specie
di bestia per tracciare solchi
nel fango. Avrai bisogno di nutrirla
con i tuoi cereali: questo cambia le cose.
Ti servirà della stoffa.
Dovrai tagliare una pezza più grande.

[…]

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