A.A. V.V., Per le parole che si ostinano a restare

Collana Beija-flor – Poesia portoghese contemporanea
A.A. V.V., Per le parole che si ostinano a restare
ISBN: 978-88-99274-12-2
pp. 286, € 12

Il pensiero poetico portoghese nella prima metà del Ventesimo secolo può essere definito in base a due concezioni opposte di ciò che di fatto è la Poesia, e che sono ben sintetizzate dai titoli di due libri: Il mistero della poesia, di João Gaspar Simões e La conoscenza della poesia, di Vitorino Nemésio. Mistero e conoscenza sono i due poli opposti di questa visione di ciò che costituì l’attitudine del critico o del teorico nei confronti dell’argomento che stavano trattando. Se la parola mistero rimanda allo spazio del sacro, alludendo alla visione romantica e ispirata della poesia, la parola conoscenza ha a che fare con il razionalismo e con il pensiero capace di giustificare o spiegare l’effetto di “sublime” o di bello che la poesia è in grado di creare. In questa dicotomia incontreremo anche un’opposizione destinata a perdurare per tutto il corso del Ventesimo secolo, fino agli anni ’70, tra ambito accademico e ambito non accademico. Pur con tutta la sua cultura, Gaspar Simões, il primo biografo di Pessoa, laureato in Diritto, non proviene dal mondo letterario; Nemésio appartiene invece al settore umanistico e sarà professore per tutta la vita. È forse questa la ragione per cui Simões, nel corso della sua attività di critico letterario, che avrebbe attraversato vari decenni del secolo fino alla sua morte, nel 1987, manifestò grandi riserve in relazione a quella che designava “poesia accademica”, considerandola troppo intellettualistica e contraria alla sua idea di poeta ispirato. […] E se ci chiedessimo quale sia, nel secolo attuale, l’eredità delle differenti poetiche che arricchirono il Ventesimo Secolo, definito “secolo d’oro” della poesia portoghese?
La risposta non è facile, perché manca la giusta distanza per avere una visione d’insieme che ponga in prospettiva ciò che è avvenuto dall’inizio del secolo fino a oggi; ed è anche vero che quindici anni sono un tempo insufficiente per osservare questo periodo con un minimo di rigore e di oggettività. Se da un lato abbiamo poeti che provengono da generazioni e periodi anteriori e proseguono un cammino personale, dall’altro quella cui assistiamo oggi è soprattutto un’affermazione di nomi e di proposte che si distinguono per una voce peculiare e personale. Com’è il caso dei poeti che questa antologia riunisce. Altre scuole sono e saranno possibili, ma questo è un primo passo verso la conoscenza delle trasformazioni della poesia portoghese allo spartiacque tra due secoli.

Dalla Prefazione di Nuno Júdice

Testi di:
Ana Luísa Amaral, Golgona Anghel, João Luís Barreto Guimarães,
António Carlos Cortez, Luís Filipe de Castro Mendes,
Maria do Rosário Pedreira, Luís Quintais, Jorge Reis-Sá,
Margarida Vale de Gato.

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